IL CREDITO
La prima cosa da sapere (e che stranamente non è notoria a dispetto della sua assoluta intuibilità) è che gli oneri finanziari sono un consistente costo che grava sulla produzione frenandola, e, insieme, costituiscono un trasferimento di ricchezza che opera verso la Rendita creditizio-finanziaria: 1)dal Profitto, direttamente come voce di costo, e 2)dall’intera società civile, indirettamente, come quota aggiuntiva traslata sui prezzi di vendita.
In buona sostanza, più costa il denaro e meno saremo ricchi tutti gli altri, acquisizione dalla quale dovrebbe discendere la ovvia conseguenza che sarebbe auspicabile non la remunerazione del denaro in quanto tale (e meno che mai la sua iper-remunerazione) ma la sua progressiva erosione nel tempo ove non utilizzato nel circuito produttivo, il così detto “circolo Denaro-Merce-Denaro”, un po’ come il ghiaccio, che se non lo si usa pian piano si squaglia. Ciò ovviamente non piace ai tradizionali ceti possidenti e all’intero sistema creditizio-finanziario, che oppongono mille barriere a una simile prospettiva, barriere che sono innanzitutto pseudoscientifiche, ovvero ideologiche, e che poi sono comunque politiche e, se necessario, militari.
La seconda cosa da sapere, è che il saggio di interesse, che è il prezzo del denaro, non si forma in un mercato concorrenziale, ma viene deciso centralmente da chi ha il controllo oligopolistico dell’Offerta di denaro: la banca centrale, la quale di solito è la espressione associata della volontà delle più grosse banche nazionali e/o internazionali (sic!). Se il prezzo del denaro si formasse in un mercato concorrenziale (e non si vede nemmeno perché mai un settore di così grande importanza strategica per ogni nazione dovrebbe essere lasciato ai privati) esso sarebbe bassissimo o perfino negativo com’era nel medio evo. Basti pensare, infatti, che conti alla mano i Risparmi di fine-ciclo sono in genere il 20% circa del PIL mentre gli Investimenti produttivi appena il 3-5% ed anche se fossero fatti tutti a credito, il che non è affatto, esisterebbe uno squilibrio tra Domanda e Offerta di denaro a fini produttivi di circa 5 volte! Poiché non è ragionevole pensare che gli Investimenti produttivi debbano essere effettuati allo stesso prezzo dei prestiti fatti ai consumatori, si comprende bene come urge una riforma radicale del credito, le cui linee saranno più chiare studiando il meccanismo di formazione del credito e la sua effettiva natura di Moneta: la Moneta creditizia. Non solo è Moneta tutta la Moneta creditizia in circolazione, ma essa è quasi tutta privata e, ancora, è solo “virtuale” grazie ad un doppio privilegio concesso alle banche private dalle leggi di tutto il mondo:
A)da un lato, per via del così detto “moltiplicatore dei depositi bancari”, che consiste nel privilegio di potere lecitamente prestare anche Moneta inesistente nelle loro casse “creandola elettronicamente” al momento del prestito, con l’unico limite di contenere questa creazione di Moneta “virtuale” entro quell’ammontare il cui “x”% fissato per legge sia pari al loro patrimonio: se la riserva obbligatoria è, ad esempio, del 2%, questo non vorrà dire che potranno prestare tanta Moneta propria che, unita a quella da loro creata elettronicamente, non superi il 98% del loro patrimonio, come verrebbe ingenuamente di credere, bensì che non dovranno superare il limite di 49 volte, in quanto 49+1=50 e il 2% di 50=1. Se è del 4%, 24 volte, in quanto 24+1=25 e il 4% di 25=1. Se è del 10%, 9 volte, perché 9+1=10 e il 10% di 10=1, e così via!
B)Dall’altro lato, abbiamo il così detto “reflusso bancario”, che consiste nel privilegio consentito da una convenzione contabile valevole in tutto il mondo, per cui queste stesse banche private non sono tenute a nullificare alla restituzione o consegnare al Tesoro la Moneta da loro creata elettronicamente dal nulla al momento del prestito, potendola bensì … trattenere esentasse e a costo-zero nel proprio stato patrimoniale, maggiorando progressivamente la propria dotazione di Moneta elettronica “allo scoperto” e contenendo progressivamente, per giunta, il valore percentuale effettivo della riserva (signoraggio secondario o creditizio)!
Ad oggi, la Moneta creditizia ha quasi del tutto sostituito il contante negli scambi, tanto che oltre il 99% delle transazioni avviene in Moneta creditizia “virtuale”, mentre, data la proprietà privata delle più grosse banche centrali e comunque la sudditanza delle restanti rispetto al potere politico delle grosse banche private, e dato anche il loro elevatissimo livello di integrazione, i controlli sono pressoché inesistenti e si calcola che il moltiplicatore bancario dei colossi bancari USA sia ormai compreso tra 1000 e 100.000, se non addirittura infinito, mentre la Moneta creditizia “allo scoperto” oggi in giro per il mondo potrebbe ormai comprare (senza pagare) oltre 5 volte l’intero pianeta terra rendendo ridicola la pretesa che le banche centrali vigilerebbero virtuosamente per mantenere il rapporto 1:1 tra la Moneta e ciò che essa “compra” pena l’iperinflazione!